Torna il meraviglioso trail di Arenzano
Domenica 6 maggio si correrà il Gran Trail Rensen, una delle gare di trail più toste e seguite della Liguria. Tre distanze a disposizione, la durissima 45 km con 3000 metri di dislivello positivo, la 23 km (dislivello 1300 metri) e la 12 km (600 metri dislivello) oltre ad un’organizzazione che permetterà a tutti di vivere una giornata di sport.
Scopriamolo dal punto di vista di chi organizza
Abbiamo fatto due chiacchiere con Riccardo Carro e Simone Gabellani, organizzatori dell’evento ed abbiamo scoperto che la forza del Rensen è nella squadra. Un gruppo di amici che trova piacere nel condividere questa passione.
Il Rensen è ormai una delle gare più ambite della Liguria. Se dovessi convincere un atleta ad iscriversi su cosa punteresti?
“Il Rensen è una gara dura, molto tecnica ma il panorama che hai a disposizione ripaga di ogni fatica. La macchia mediterranea si alterna ad un ambiente tipicamente alpino, senza mai abbandonare la finestra spalancata sul mare. Il campo gara, immerso nel Parco naturale del Beigua, permette di raggiungere elevazioni intorno ai mille metri in pochissimo spazio rispetto alla costa. L’organizzazione è genuina, non ci affidiamo a main sponsor fissi, ma cerchiamo la collaborazione di amici e appassionati alla disciplina. Per convincere un atleta a partecipare al Rensen direi: hai mai visto il Monte Rosa, il Cervino e la Corsica dallo stesso punto in cui ti trovi? Ad Arenzano puoi, e dopo pochi chilometri di discesa potrai tuffarti direttamente in mare!”
L’anno scorso, parlando di questa gara dopo il trail dei Gorrei, chi aveva già partecipato alle edizioni precedenti ha definito la gara ”maschia”. Visto il dislivello della 45 e la tecnicità del percorso la definizione sembra azzeccata. Che grado di difficoltà, da 0 a 10, assegneresti a questo trail?
“Assegnerei un 9, il percorso non molla mai, devi sempre essere concentrato e reattivo. Le condizioni meteo poi possono essere severe e fare la differenza, lo scorso anno ha fatto molto caldo ma abbiamo avuto edizioni con un bel freddo e scarsa visibilità in quota. Il Rensen non va sottovalutato, è montagna vera. E’ altrettanto vero che l’organizzazione e il folto gruppo di volontari permette cancelli orari molto generosi che permettono la partecipazione anche ai neofiti della distanza regina, la 45 km”.
La gara si svolge tra mare e montagna. Se pare scontato la soddisfazione all’arrivo, quale credi che sia il punto migliore, sotto tutti i punti di vista, della gara? Diciamo il tuo passaggio preferito, per panorami o qualsiasi altro motivo?
“La discesa dal rifugio Padre Rino ha dei tratti che ti permettono di aprire a manetta e volare verso il mare che si apre sullo sfondo un tratto circondato dalle severe rocce del Monte Rama. La risalita verso l’alta Via dei monti liguri offre uno dei più bei panorami sulla riviera del ponente ligure. Ma il belvedere del Monte Reixa (1.183 mt s,l,m,) è il mio passaggio preferito. Lo spettacolo di Genova, appoggiata sul mare, del promontorio di Portofino che fa breccia nella distesa azzurra e, nelle giornate terse, la corona dell’arco alpino a far da cornice, sono immagini che ti restano nel cuore”.
Il parterre di iscritti è sempre di primissima qualità. Anche quest’anno ci saranno nomi importantissimi, da Bruno Brunod a Cristiana Follador. Quant è importante aver modo di ospitare dei big di questo sport per l’organizzazione?
“Quest’anno purtroppo Bruno non riesce ad esserci, ci saranno Franco Collé, Cristiana Follador, Virgina Oliveri, Paolo Piano, Davide Cavalletti, Gabriele Pace e tanti altri fortissimi atleti. Il richiamo dei big è sempre una bella pubblicità per raggiungere un ampio numero di atleti in uno scenario caratterizzato da un calendario molto fitto. Per noi la soddisfazione migliore è sentire i loro commenti a fine gara, atleti che hanno corso in tutto il mondo, elogiare l’impegno e la passione impiegati nella preparazione della gara. Ma noi non facciamo altro che aprire le porte del nostro entroterra … chiuso, aspro e scostante come il carattere dei liguri, ma, con un po’ di fatica pronto ad aprirsi in un largo sorriso, magari davanti ad un piatto di trofie al pesto”.
Insomma, tutto è pronto per una gara da portare nel cuore dopo averla corsa. Il Rensen è duro e quindi affrontarlo e superarlo è una vera soddisfazione!!
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